autore

Panciroli Gianni

titolo dell'opera
I Portici di Bologna
dimensioni
68 x 63 cm
biografia
Un percorso costellato di immagini, forme, paesaggi, colori e tanta luce: l’arte di Gianni Panciroli si offre, così, carica di simboli che legano il vissuto all’intuizione. Un passaggio da l’idea all’esperienza che si compie proprio per mezzo dell’atto creativo. Plotino parla di un arte dei molti, come la luce delle diverse sfaccettature del Bello che guidano all’Uno, all’Assoluto, in quanto telos dell’animo umano. L’artista Panciroli ha il talento di rendere il proprio vissuto in forme comunionali, tali da realizzare una circolarità con il lettore. Infatti, chi si pone davanti ai suoi quadri ne diviene protagonista insieme all’autore, riconoscendosi nell’immagine dipinta e facendo esperienza di sé. Il tempo attuale è segnato dal pensiero “debole”, come nota il filosofo Gianni Vattimo, il quale usa questa definizione per spiegare che la vita degli uomini è essenza condivisibile e contestabile, dato che la traccia del singolo può esprimere un percorso di esistenza possibile ai tanti. In fondo, l’arte di oggi, non seguendo più una scuola di pensiero, esprime un afflato di creatività pura e libera da schemi. Nei suoi dipinti Gianni P. si lascia cullare da ciò che vede e si immerge nella dimensione della fantasia: è pura atarassia dal male del mondo, una ricerca dell’autentico sé. Le opere più recenti danno voce all’astrattismo, che non vuole essere chiusura all’altro, ma un modo per esprimere l’ansia del vivere e uno sprone ad essere uniti nella cacofonia dei tempi. Così Gianni P. invita l’osservatore a scegliere le opere nelle quali l’armonia del sentire è musica espressa con le note del pensiero e della sensibilità. Anita Norcini Tosi