Antonio Conte nasce nel 1981 a Napoli dove vive e lavora. Nel 2009 si laurea all’Accademia di Belle
Arti di Napoli e comincia a dedicarsi alla pittura.
Mostra un interesse spiccato per la comunicazione massificata e la “civiltà dell’immagine” che trova
espressione nei progetti Facce da Facebook (2009 – 2014), The Truman Show – La vita segreta di due
pesciolini napoletani (2012 – 2013) e nella sezione speciale della Biennale di Arte Contemporanea di
Salerno denominata Artisti in Quarantena (2014).
Il suo linguaggio pittorico mostra tangenze con i padri della Pop Art, il segno espressionista e lo spirito
Dada, che lo porta spesso a elaborare giochi di parole ed a cercare contaminazioni con altre discipline
artistiche (per esempio molti titoli delle sue opere richiamano testi di canzoni, libri o da film). Negli
ultimi anni sta sperimentando la scultura e le installazioni, accentuando la vena relazionale insita nella
sua concezione dell’arte: ama definirsi “artista popolare” e coinvolgere gli spettatori attraverso il gioco
e l’umorismo.
I supporti delle sue opere pittoriche variano da quelli più tradizionali, come tela e tavola, ai meno
usuali, come giornali, carta da pacchi e, negli ultimi anni, materiale pubblicitario, come locandine,
poster, manifesti recuperati dalla strada.
In questi ultimi lavori, in particolare, l’artista denuncia un’attenzione per la natura squisitamente
espressiva del materiale, costituito da una superficie già dotata di una carica estetica e comunicativa, su
cui l’intervento pittorico si sovrappone solo parzialmente, lasciando intravedere degli elementi di partenza.
Inoltre nella scelta del singolo manifesto e nella difficoltà del suo recupero entra in gioco una componente
dadaista legata al caso ed all’immanenza dell’opera, nonché all’hic et nunc della sua realizzazione.