Antonio Peluso nasce a Napoli nel 1978 in una famiglia di artigiani corniciai. Vive a Bologna da diversi
anni. Artista trasversale e poliedrico, si occupa di pittura, disegno, intarsio ligneo, ceramica. Sin da bambino
mostra la passione per il disegno, ed una natura inquieta e curiosa. A 12 anni rimane folgorato dalle “Muse
inquietanti” di De Chirico ed inizia a dipingere. Frequenta poi il Liceo Artistico a Napoli. In questi anni
dipinge tantissimo, per sé stesso più che per gli studi che compie, muovendosi tra il Surrealismo e la
Metafisica, e alcuni di questi suoi lavori giovanili vengono pubblicati sulla rivista “Arte in cammino”,
recensiti dal pittore salernitano Alfonso Grassi. Sempre in questi anni un suo lavoro, classificatosi secondo
ad un concorso cui partecipa tramite il Liceo, patrocinato dal Ministero degli Esteri, viene esposto ad Atene.
Si interessa anche di fotografia, musica e poesia, e sperimenta diversi linguaggi artistici. Nel ’97 si diploma,
e si iscrive poi alla Facoltà di Lettere moderne. A causa della sua personalità complessa, però, non porterà a
termine gli studi. In questi anni entra in contatto col periodico satirico “Cuore-il Cacchio”, allora alle prime
battute, ed entra nella squadra come vignettista, scrivendo anche qualche articolo surreale. Realizza anche
fumetti e caricature, e, parallelamente agli studi universitari, lavora in bottega col padre corniciaio artigiano.
Qui apprende le tecniche di questo mestiere antico, che prima di essere di suo padre era del nonno materno:
il “nonno Totem”, come lui lo chiama, e a cui rimarrà sempre molto legato. In questi anni pubblica alcune
poesie sulla rivista “Orizzonti” (Aletti editore), e si dedica principalmente alla musica, senza mai però
abbandonare la pittura. Nel 2008 si trasferisce a Bologna, città da cui resterà praticamente rapito e che sente
fortemente sua. Qui in un primo momento si dedica principalmente alla musica, ed è anche artista di strada.
Poco più tardi entra a lavorare nella bottega di Angelo Savigni, da cui apprenderà l’arte dell’intarsio ligneo e
del Restauro. Dalla bottega passa poi al CVS, gestito proprio da Savigni, dove allestisce un proprio piccolo
laboratorio. Oltre che alla pittura e alla tarsia lignea si dedica anche all’arte della ceramica e al fumetto
(passione coltivata sempre in modo “sgangherato” e per puro divertimento): per “Comix for Equality” nel
2014 espone in Sala Borsa,, e nel 2015 è finalista nell’ambito del “Daunia Comics”. Realizza, sia a Bologna
che fuori, alcune mostre sia personali che collettive: tra queste, c’è la partecipazione all’edizione 2015 di
“Arte sotto i portici”.