autore

Lorini Anna Maria

titolo dell'opera
I Portici di Bologna
dimensioni
73 x 90 cm
biografia
In un mondo pittorico ricco di déjà vu, Anna Maria Lorini rappresenta una gradevole eccezione. L’artista, infatti, più e meglio di altri, è capace, attraverso i colori e il tratto, di spaziare in situazioni differenti regalandoti comunque sensazioni ed emozioni sempre nuove e diverse. Annamaria, infatti, è un abile narratrice del mare, degli oceani e soprattutto di tutto ciò che li popola e che lei interpreta in modi diversi ma tutti coloratissimi. Riesce a tuffarsi con allegria nelle profondità per scoprire un mondo pulsante di vita allegra che, oltre a una vivacità contagiosa e coloratissima, sa anche darti carezze rilassanti. Ci rimane l’artista, in questi fondali, per poi però riemergere in superficie raffrontando così la realtà sommersa con la vastità dell’orizzonte quasi in una sorta di raffigurazione dei due lati di una stessa brillante medaglia. Il mare ti accorgi che le pulsa dentro, al punto che riesce a fargli vivere una vita parallela (sempre di colori ed emozioni) persino in superficie attraverso la raffigurazione di “regate veliche” dove le vele, appunto, sono lo strumento per dare colore, movimento e allegria alla distesa d’acqua che diventa una sorta di carosello multicolore ma non solo. Annamaria Lorini si serve di questa tematica per appropriarsi di mare, cielo e vele, reiventando il tutto in un interpretazione pittorica carica di passionalità con i colori che si amalgamano, si incontrano per poi sfuggirsi provocando, nell’insieme, una vera esplosione di energia, di piacevole quanto inquietante intensità emotivo-cromatica, dove la distesa d’acqua e tutto il resto diventano occasione e non mero soggetto per esprimere grande “forza” pittorica. Certamente c’è anche l’aspetto istintivo, estremamente vitale di Annamaria che si palesa nelle “esplosioni di luce” dove il colore è pura energia senza compromessi né mezze misure. Energia di forma ma anche di pensiero soprattutto in quella tela dove il fondo scuro e le figurazioni chiare, trasparenti, danno un senso certamente di tranquillizzanti entità ultraterrene che ti vorrebbero raccontare di storie senza tempo o addirittura accompagnarti, in una immaginaria cavalcata, all’interno del loro mondo tra l’onirico e la leggenda dell’Eterno. Nelle sue “forme di espressione”, come le definisce la stessa Annamaria, c’è poi un mondo prevalentemente al femminile dove la donna è protagonista e suggeritrice di passioni, riflessioni e complicità. Figure che, viste in una sorte di filmato virtuale, “passeggiando” di fronte all’osservatore, passo dopo passo, si trasformano quasi a raccontarti un percorso emozionale; una donna, sempre uguale e sempre diversa che, tela dopo tela, pur mantenendo la propria femminilità, passa da un amplesso con il colore dove sembra quasi annullarsi in uno stato onirico, per poi proseguire il cammino assumendo contorni più decisi, dal messaggio forte e intrigante come quello che ti arriva dalla “misteriosa signora”, infatti, si propone con un abito azzurro, cromaticamente perciò leggero, quasi a voler giocare sulle due emozioni, camminando sul filo che separa “l’ardore erotico” dalla delicatezza dei sentimenti, della grazia. Un’operazione riuscita ma che non inganna sulla vera natura dell’artista che è pura energia, esplosione di colori senza mezzi termini e grande vitalità che quando non è dirompente è senz’altro amabilmente coinvolgente. Annamaria Lorini è questo e altro: vivace, coloratissima interprete e lettrice del mare, attenta osservatrice delle passioni di donna, dolce “fotografa” di paesaggi prevalentemente floreali nonché abile “esploratrice” di luci e bagliori che sublimano il rapporto spazio – tempo.