Da questa intervista si coglie l’essenza dell’arte di Roberto Lando.
Quando nasce la passione per l’arte?
C’è sempre stata dentro di me. Fin da quando ero piccolo avevo la passione per l’arte poi, nel 1972, ho iniziato a fare le prime mostre. Come avviene la sua formazione artistica e il suo esordio nel mondo dell’arte?
Ho iniziato quarant’anni fa, esponendo le mie tele, così come fan tutti. Dipingevo a olio e dal all’inizio prediligevo il figurativo poi verso il 2000 e arrivato l’astratto, un astratto informale.
Ultimamente creo le mie opere non pensando a ciò che esiste, addirittura non pensando proprio a nulla.
Non rappresento ciò che si può toccare con mano ma ciò che scaturisce dalla mia anima, come se io non ci fossi mentre creo.
Quali sono le sue principali tecniche di lavorazione e come si sono evolute negli anni?
Ho cominciato con l’olio poi ho sperimentato molte le tecniche dall’affresco all’affresco a strappo, la tempera, l’acquerello, gli acrilici. amo la pittura forte e materica. Ultimamente lavoro anche con il fuoco, altra tecnica arrivata casualmente. E, riesco a far cambiare la cromatura dei colori scaldandoli con la fiamma.
Una riflessione sul concetto di arte.
L’arte è una creatività che bisogna avere dentro, qualcosa di “strano”, che arriva quando meno te lo aspetti.
Quando cerchi qualcosa non la trovi, ma la trovi proprio quando non la cerchi.
C’è un artista particolare un movimento al quale si ispira?
No. Guardo agli altri artisti ma non mi sono mai spirato nessuno. Molte persone guardando le mie opere dicono che sembro ispirarmi a diversi artisti ma io oggi faccio una cosa e domani ne faccio un’altra.
Sperimento seguendo sempre e comunque la mia linea.
Nella mia arte è come quando guidi: a volte fai chilometri e chilometri pensando a tutt’altro però riesci
a guidare. Leggendo Osho ho imparato a non pensare quando faccio arte, a non esserci con la mente nel
momento in cui creo l’opera, in modo che vengono fuori delle cose interiori.