autore

Duranti Daniele

titolo dell'opera
I Portici di Bologna
dimensioni
25 x 25 cm
biografia
Nato a Bologna nel 1968, vive ed opera a San Lazzaro di Savena (BO), ha ottenuto diversi premi e riconoscimenti ed ha all’attivo oltre 50 mostre, tra personali e collettive, in tutto il territorio nazionale. Una sedimentazione progressiva di elementi grafici di base, elementari, quasi primitivi. Segni che si sovrappongono, si intrecciano, si uniscono, si scontrano: linee interrotte, contorni instabili e provvisori, colori incompatibili che si trovano, loro malgrado, a dover convivere l’uno con l’altro. Gesti pittorici solo accennati, spesso ritmati e ripetuti (ma mai identici). L’obiettivo di fondo è chiaro ed, ovviamente, utopistico: rendere visibile l’invisibile. Il sottaciuto, il silenzio, la menzogna, il desiderio, la paura, l’improvvisazione, l’attesa: solo un accenno di un elenco infinito di “cose” invisibili e che vediamo quotidianamente, “cose” che mai si presentano singolarmente ma sempre “accompagnate” da qualcos’altro, qualcosa che complica il gioco ma, nel contempo, lo arricchisce. Le scienze umanistiche hanno ben chiarito, negli ultimi decenni, che non solo “vedere aiuta a pensare meglio” ma, anzi, vedere e pensare sono quasi sinonimi dello stesso processo logico-cognitivo. La scelta “astratta” consente quindi di portare la narrazione visuale ad un livello che, seppur lontano dagli schemi iconici più consueti e sperimentati, ci racconta “cose” che già ben conosciamo e che sperimentiamo quotidianamente. L’invisibile diventa non solo visibile, ma, grazie ad un’organizzazione progettuale complessiva (incentrata sulla metafora) è persino di facile “lettura”. Nell’ambito di una più generale rivisitazione e riconsiderazione dell’arte astratta, è sempre più evidente come questa forma espressiva possa aiutarci più a comprendere meglio la realtà che non a fuggirla. L’astrazione, che nella sua iniziale accezione, veniva concettualizzata all’opposto dell’empatia (ovvero della capacità di comprendere la realtà) risulta ora molto più vicina a noi e di grande utilità, anche solo nel saper suscitare interrogativi e curiosità.