autore

Barbiero Patrizia

titolo dell'opera
I Portici di Bologna
dimensioni
30 x 70 cm
biografia
Paolo Tietto è probabilmente il più acuto critico dell’opera di Patrizia Barbiero, che così descrive: “Essere trascinato dal fascino dell’oro. L’oro è un fatto bizantino, ma va dall’oriente all’occidente. Essenzialmente l’oro lo troviamo nei famosi polittici dei primi del ’300 e ’400 che hanno i fondi oro. Questa preziosità! L’oro è il simbolo della luce e la luce è il simbolo della divinità, quindi in tutti i quadri di Patrizia Barbiero c’è essenzialmente la luce. La seconda curiosità di quest’artista è di un ibrido quasi, di un connubio, di una unione, di un assemblaggio fra la pittura e la scultura, e qui nasce tutto un problema: quale ha più importanza, dove la maggiore valenza, dove vuole esprimere maggiormente la propria personalità? Ho visto che la maggior parte delle opere è con tendenza al rilievo, anche qui un rilievo alla maniera di Donatello, cioè la tecnica dello schiacciato, soltanto lievemente rialzata, però quel rialzo che crea una profondità, che crea qualcosa che porta oltre lo sguardo, che porta verso l’infinito, verso il mistero. C’è poi un pannello, io lo chiamo pannello perché ha la forma quasi di un pluteo antico tutto intarsiato, tutto decorato, tutto impreziosito di perle, di gemme preziose. Che cos’è come definizione? È una pittura, è una scultura, è un gioiello? Prima ho detto pluteo, cioè decorazione balaustrale delle antiche basiliche rinascimentali. Ecco la cultura che si riporta ai lontani primordi dell’arte, quando l’uomo sentiva il fascino e lo ha continuato e lo continua nei nostri giorni, perché la bellezza è sempre una forza che suggestiona, che conquista l’uomo.