Grazia Patuelli, in arte Sasa, è nata a Bologna.
Pittrice, si è accostata da autodidatta al mondo dell’arte; in seguito è stata allieva di Silvana Salomoni alla “Primo Levi” e quindi di Michele Nardella.
Ha tenuto mostre personali a Bologna nel 2000 (Sede UCAI), nel Comune di San Lazzaro nel 2001 (Sala Città) e sempre nel 2001 alla BPM per due mesi. Ha partecipato a varie collettive ottenendo consensi e premi, fra cui di recente un 2° premio con coppa al Concorso Sever d’Oro di Milano. E` stata recensita su giornali e pubblicazioni d’arte, come Il Resto del Carlino e L’Elite.
Dopo aver fatto tante estemporanee, nel 2015 e 2016 ha fatto esposizioni nella Chiesa di S.Petronio, in quella della S.S.Trinità e nella Chiesa della Vita.
Infine non meno importante la mostra in Sala d’Ercole in Palazzo D’Accursio.
Sempre nel 2016 ha partecipato al viaggio nel Castello d’Agropoli nel Cilento, dove è stata allestita la mostra U.C.A.I. coi pittori del Cilento.
Critiche:
La scelta stilistica di Grazia Patuelli, che firma le sue opere con lo pseudonimo “Sasa”, risponde ad un sincero desiderio di espressione che trova compimento estetico in una figurazione immediata, vibrante di impressionistica vitalità. Paesaggista per naturale vocazione, Sasa trasfonde nelle sue opere le immagini con cui facilmente entra in sintonia, che danno stimoli alla sua creatività, caricandosi di emozioni nel vivace comporsi di luci, ombre, ritmi e tonalità. Diversi i motivi ambientali che ci propone, legati all’amorosa osservazione della sua terra d’origine, che offre un’ampia gamma ti tipologie: dalla campagna al mare, passando per i contrafforti dell’Appennino o costeggiando le pigre anse del grande fiume. Motivi che spesso ritrae “en plein air” fissandoli nelle vellutate cromie degli oli o nella fluidità degli acquerelli rivelando sicurezza d’esecuzione e lirica espressività. (Salvatore Perdicaro)
Grazia Patuelli ha ritagliato dal suo vivere quotidiano, uno spazio artistico, dove la pacata riflessione della pittura ad acquerello, trova la dimensione della gioia del dipingere.
I paesaggi, costruiti con grande abilità, ci restituiscono immagini di serena contemplazione e universalità della pittura.
Il colore spesso sfuma in orizzonti dove sperdere lo sguardo e il sogno di chi nella natura, trova il significato liberatorio del gesto pittorico, esteriorizzando il proprio io più profondo.
Attrattivi i colori si mostrano nell’essere l’elemento versatile della pittura ad acquerello, con le sue molteplici capacità espressive che Grazia Patuelli coniuga, in un intrecciarsi vario di possibilità pittoriche. Dipinge alberi, luoghi fioriti di straordinaria armonia, oggetti memori di antica realtà, la sua innata capacità, allenata dal dipingere spontaneo, le offre l’estro di muoversi agevolmente fra i soggetti che la sua ispirazione le offre, attingendo dalla sua sensibilità e dalla grande capacità di cogliere l’armonia dei colori che ci circondano,” raccontati con dolcezza e magico equilibrio. (Fiorella Sales)
“A me piace, di questa pittrice, il colore intenso e talora drammatico (di gusto un po’ fauvista) che domina la tela: un colore che trasmette all’osservatore immediatamente il messaggio pittorico.
Nei paesaggi, dove il tema fondamentale viene ripreso, non è più l’uomo l’attore, ma la cosa che di questo è l’immediata rappresentazione: la casa..
Quando lavora ad acquerello riesce ad essere di una delicatezza incredibile, soave e quasi poetica.
La Patuelli è una pittrice di ispirazione semplice, evidente, sentimentale.
E’ un’artista che dipinge nell’ambito di una regola formale legata – se vogliamo – alla tradizione dell’800.
Ella rimane fedele alle immagini delle cose. Il suo atteggiamento positivo è proprio in questa umiltà che le consente di toccare alcuni temi umanissimi e cordiali con accenti di schiettezza e verità.” (Giovanna Pascoli Piccinini)